FRODI ALIMENTARI: SEQUESTRATI FALSI PRODOTTI BIOLOGICI

La Guardia di Finanza di Verona ha sequestrato fabbricati e terreni per un valore di oltre 2,7 milioni di euro all'amministratore di una società per azioni di Casaleone (Verona).

COLTIVARE LE TERRE ABBANDONATE

La proposta di Marco Tacconi è semplice, ci sono tantissimi terreni agricoli incolti e abbandonati, perchè non sollecitare i proprietari che sono interessati a metterli a disposizione?

AIUTIAMO I BAMBINI A MASTICARE LENTAMENTE

Questa maledetta fretta e l’abitudine del “mordi e fuggi”, trasferita ormai anche all’alimentazione, ci portano a ingoiare il cibo invece di masticarlo. Complici anche i tanti prodotti alimentari di cui la pubblicità decanta la sofficità che, una volta messi in bocca, scivolano difilato giù nello stomaco.

GLI ORTI SPUNTANO PURE NELLE AZIENDE

Gli orti urbani hanno ormai superato la fase di semplice moda se, secondo i dati della Coldiretti, circa 21 milioni di italiani che stabilmente o occasionalmente coltivano l’orto o curano il giardino.

TORINO E' LA CITTA' DEI VEGANI

Torino è una città veg. Parlare di numeri non è semplice, ma i vegani a Torino sono tanti, tantissimi. «Forse più che qualsiasi altra città, basta vedere quanti punti vendita di cibo vegano ci sono, e non solo cibo».

sabato 25 agosto 2012

COME ALIMENTARSI NELLA SOCIETA' DELL'INFORMAZIONE

Dice un vecchio saggio cinese : “Mangia poco Vivrai molto”. Certamente tale detto pur avendo una intrinseca validita’ e’ un messaggio incoerente nei riguardi dell’ epoca del consumismo contemporaneo proprio in quanto sarebbe difficile sostenere e rispettare una antica regola, che e’ in aperta contraddizione con il fatto che, essa appartiene ad un’ epoca in cui normalmente si moriva alcuni decenni prima della eta’ in cui ancora oggi si vive.

E’ necessario ricordare che ogni sistema alimentare dipende dalla cultura e dalle esigenze di una epoca e non si puo’ pensare che ci siano solo regolette semplici da rispettare valide per ogni tempo e luogo.
Per l’ uomo infatti il cibarsi corrisponde non solo ad una necessita’ biologica, ma anche ad una adattamento evolutivo all’ ambiente naturale e storico sociale. Oggigiorno quindi le scelte alimentari ottimali vengono a dipendere dalla crescita culturale e scientifica e dalla sua diffusione nella societa’ della informazione.
Oggi non mancano le informazioni che riguardano cibi e bevande, ricette culinarie e consigli per le diete, ma putroppo spesso esse sono contradditorie tra loro e generano piu’ confusione di quanto riescano ad eliminarne al fine di mangiare bene e vivere sano. (1)
La principale contraddizione consiste nel fatto che normalmente ogni riferimento scientifico sull’ alimentazione considera il corpo umano a guisa di una macchina carente di combustibile.
Tale riduzionismo e’ la causa cognitiva principale degli errori per cui spesso le diete consigliate, a volte fanno persino fanno male all’ organismo. (2),(3)
La parola “dieta” deriva dal greco “daita” e significa “regime di vita”. Gia’ da tale radice etimologica si comprende che la alimentazione non puo’ essere intesa in senso restrittivo ed atemporale comunemente attribuitole, tramite la semplicistica equivalenza tra cibo e calore ( quest’ ultimo oggi espresso per convenzione non piu’ in calorie ma in joule); in fin dei conti , infatti, si sottovaluta la relazione che sussiste tra alimento e crescita delle cognizioni piu’ adeguate per promuovere un salutare mertabolismo fisiologico dell’ uomo nelle condizioni effettive dell’ambiente di esistenza nel quale esso vive.
Pertanto il cibo puo’ essere considerato solo come una una fonte di energia, in quanto il nostro organismo non può essere paragonato ad una macchina.La vita dell’ uomo non e’ la esplicazione di funzioni meccaniche,che hanno bisogno di un bilancio tra entrate ed uscite di energia, quest’ ultime sostanzialmente spese dal movimento corporeo, ma in via ben piu’ complessa, ha necessita di stimolare uno sviluppo intellettuale creativo. Il cervello infatti si sostenta principalmente di saccarosio, ma la sua funzioe e’ quella di effettuare neuro-trasmissioni anche per generare sensazioni di benessere e forme intelligenti di pensiero.
Alcune diete si rifanno a culture alimentati diverse da quelle piu’ proprie della cultura occidentale
Ad es. la dieta macrobiotica è stata importata dal Giappone da alcuni decenni La macrobiotica si basa sull'assunzione filosofica che tutto ciò che esiste risulta formato da due forze ; lo Yin e lo Yang. I cibi Yin tendono a gonfiare (acqua, ecc.) mentre quelli Yang tendono ad asciugare (sale, ecc.). Essi sono perciò classificati in modo che la loro scelta produca un effetto equilibratore sull'organismo. Ma anche in questo caso ciò che in origine era una antica filosofia di vita in pratica è stata ridotta ad una serie di regolette alimentari ed alla introduzione di alcuni alimenti, ben poco utilizzati in precedenza, come salsa di soia fermentata, il sale al sesamo, le alghe, il ginseng eccÉ sostanze che spesso non si combinano con le nuove esigenze nutrizioniste dell’ epoca moderna. (4 )
Abbiamo quindi bisogno di riflettere sulla esigenza contemporanea per stabilire nuove relazioni tra nutrizione e benessere, acquisendo un piu’ complesso apporto vitale per merito di fattori alimentari selezionati, in modo dale da regolare appropriatamente il corretto funzionamento metabolico in relazione alla completezza delle funzionalita’ evolutive del corpo e della mente proprie del nostro organismo biologico nell’ ambito delle relazioni ambientali e sociali contemporanee. Infatti le sostanze contenute negli alimenti proteine, lipidi, carboidrati, vitamine, sali minerali É.)contengono principi nutritivi , che non si trasformano solo in aumento o diminuzione del peso di una persona, ma hanno delle funzioni evolutive che permangono del tutto sconosciute da chi vede la vita come una esistenza in se limitata alla sopravvivenza a misura di un bilancio energetico personalizzato. (5)
Una nuova e piu' adeguata concezione nutrizionale va oggi associata ad uno stile di vita e di pensiero che privilegi il rispetto per l'uomo e per l'ambiente secondo una visione olistica e globale del mondo. E’ oggiogiorno sempre piu’ necessario infatti acquisire un insieme di cognizioni e di atteggamenti di vita, che conduca ad definire ed apprezzare le esigenze alimentari dell' uomo contemporeneo, affinche’ il cibo possa essere interpretato come cura vitale dell’ organismo mentale e fisico dell’ uomo. (6)
Il cibo riveste un ruolo importante per la qualità della vita ed è molto più che un'esigenza fisica; odori, aromi e fragranze, sensazioni del gusto e dei colori della tavola, sono oggi ricercati per reinterpretare e rivisitare con originalita’ le tradizioni enogastronomiche regionali dando luogo a nuove forme di turismo associabili ad una antica cultura dello stare a tavola, che sono indubbiamente folcroristiche, ma che troppo spesso degererano in abbuffate occasionali dissociate da un sistema regolare di vita e di alimentazione quotidiana.
Modelli alternativi di alimentazione sono ancora ben lontani da essere percepiti e proposti come formazione e come cultura alimentare in modo da correlare il cibo ed i suoi significati , sia alla soddisfazione del desiderio e del piacere che ad un corretto sistema di alimentazione appropriato al vivere in modo sano e salutare nell’ epoca contemporanea.
Un’ altro saggio latino dice: “Mens Sana in Corpore Sano “
Anche in questo antico detto permane un valore intrinseco ancora apprezzabile, proprio in in quanto il nutrimento da sempre agisce sul esperienza sensoriale e mentale agendo sulle proprieta della memoria che facilitano il trattamento delle interelazioni affettive e di comunicazione umana.
Oggiorno una alimentazione cosciente si deve porre ben piu’ complessi interrogativi su cosa e come mangiare e pertanto le frasi di ampia validita’ in tutti i tempi, non possono prescindere da una nuova razionalita’ e conoscenze scientifiche avanzate, che nel loro insieme possano fornire una guida alle reali problematiche della salute psico-fisica suscitate dall’ epoca contemporanea.
Bisogna infatti considerare che oggi la produzione degli alimenti si discosta sempre piu’ dalle possibilita’ di riconoscimento del cibo che l'organismo umano ha appreso a distinguere biologicamente , nel corso di milioni di anni di evoluzione della specie; la chimica e’ riuscita ingannare i sensi riproducendo artificialmente ogni sapore ed odore ed a confondere ulteriormente le idee sulla pochezza dell’ apparato sensoriale per decidere sulla bonta dei cibi, la scienza ha sostenuto l’ importanza di assumere a riguardo un atteggiamento quantitativo per mezzo del quale si considera alimento una qualunque sostanza che l’ organismo utilizza per produrre energia e regolare attivita’ metaboliche, paragonando anche queste ultime alla azione di una macchina termodinamica.
Dobbiamo considerare che tali concezioni scientifiche hanno improntato la produzione agro-industriale, la quale pur aumentando la quantita degli alimenti necessaria a risolvere almeno in parte il problema della fame nel mondo, ha apportato profondi cambiamenti alle qualita’ del cibo nel trattamento industriale, che ha cambiato ogni precedente equilibrio e complementarieta’ tra principi attivi della nutrizione necessari alla nostra specie per regolare e reintegrare le funzioni biologiche sia del corpo che della mente, alterando ogni tipo di alimento con sostanze chimiche estranee alla loro piu’ naturale crescita e contraffacendo le specifiche proprieta’ nutritive per eseguire la lavorazione industriale e la successiva conservazione dei cibi.
La natura non costruisce cibi specifici gia’ predisposti per le varie specie viventi ad eccezione della frutta e di altri poche sostanze, pertanto il trattamento del cibo e’ necessario, ma l’ industria agro-alimentare ha troppo spesso prodotto alterazioni delle composizioni nutrizionali che hanno condotto ad aumentare le intolleranze alimentari.

Piramide Alimentazione Naturale -GIF : http://www.adieta.it/images/piramide.gif
Sappiamo che ogni organismo vivente decodifica e ri-codifica sotto un controllo genetico, ogni tipo di cibo ingerito nell’ alimentazione e che percio’ gli organismi viventi posseggono straordinarie capacita’ biosintetiche, che li rendono strutture estremamente flessibili . In particolare l’ organismo umano ha notevoli capacita adattative e di compensazione necessarie per realizzare un rapporto ottimale dei principi nutritivi essenziali ; cio significa che i principi nutrizionali essenziali,cioe’ non bio-sintetizzabili, contenuti nelle diverse classi di alimenti di cui si ciba l’ uomo, (glucidi, protidi, lipidi, vitamine , sali ed acqua) , non sono molti ed a volte risulta essenziale la loro presenza anche in tracce minime. Cosi’ ad esempio e’ dimostrato che tra i 21 amminoacidi costituenti le proteine solo 8 di essi sono essenziali , cosi’ come sono essenziali le vitamine e anche piccole tracce di elementi minerali che risultano comunque indispensabili al buon funzionamento della complessa attivita’ fisiologica e mentale dell’ uomo. Pur conoscendo la grande flessibilita e grado di sicurezza del sistema biologico dei organismi piu’ evoluti , essi , come tutti i sistemi complessi, hanno precise limitazioni al di la’ delle quali il sistema organico decade inesorabilmente.
Per evitare di superare i limiti di azione biologica dell’ organismo umano l’ arte culinaria ha sviluppato e tramandato metodi adeguati per rendere piu’ appetibili, digeribili e piu’ gustosi i cibi, mediante la cottura ed i condimenti . Putroppo oggigiorno il sistema di reclamizzazione del cibo e delle bevande ha ridotto l’ abitudine al gusto per proporre cibi imposti come mode improvvisate dai mass media per tramite di una informazione ripetitiva e ridondante.
La “mens sana “ e’ quidi stata fortemente inibita da il martellare reclamistico.
Infine e’ necessario sottolineare che non e’ corretto leggere “Mens Sana in Corpore Sano” soltanto in correlazione con le attivita’ sportive, in quanto con esse si viene a prediligere la versione che in un corpo sano possa agire sulla sanita’ mentale; di fatto e’ piu’ vero che una mente sana possa determinare la salute fisica.
Purtroppo anche in relazione allo sport, viene prediletto il corpo nei confronti della mente in quanto si ripropone riprone la idea doominante, tesa a considerarne prevalente l’ aspetto materiale del cibo e quindi del corpo, come si conviene alla piu’ generale interpretazioone meccanicista della scienza, che tende a sottovalutare nell’ uomo le necessita mentali ed affettive correlate alla assunzione del cibo magari per sostituirle con la intelligenza artificiale piu’ facilmente commerciabile e controllabile.
La vita mentale ottimale dell’ uomo e’ prevelentemente dedita a rappresentazioni cognitive che quindi vengono sistematicamente alterate, sia dal sistema di reclamizzazione dei prodotti alimentari, ma anche dall’ atteggiamento scientifico di indole meccanica. Nutrirsi per l’ uomo non significa semplicemente mangiare. Questa connessione ben messa in evidenza dalla religione cristiana, fa si che nella mente umana, fame, sete, sazieta’, gusto e piacere del cibo, abbiano un valore psicologico e sociale, che genera un rapporto interiore di fiducia che lega il cibo alla vita familiare ed alla cultura di appartenenza. Pertanto molti disturbi alimentari non sono causati solo dalle alterazioni nutrizionali degli alimenti, ma da uno stato psichico di rottura della fiducia nelle rappresentazioni mentali associate all’ atto del mangiare e cioe’ delle connessioni nei confronti delle relazioni familiari e del gruppo culturale, rottura che genera insoddisfazioni e di conseguenza stati di ansia e di stress.
Le regole del mangiar sano non possono prescindere dalla mente e con essa da una sua concezione piacevole della vita adeguata ai tempi . Infatti vari disturbi alimentari di indole psichica, non sono altro che l'atto di rottura di questa intima fiducia tra cibo ed ambiente affettivo e relazionale per cui si assiste sempre piu’ spesso all’ aumento di distonie neuro-vegetative connesse a disturbi fobici nei riguardi della alimentazione quali nei casi estremi generano le sindromi della anoressia e della bulimia. (7)

“Sono cio’ che mangio” e’ un’ altra efficace antica sentenza risalente ad Epicuro di cui e’ importante una rilettura contemporanea del fatto che il cibo non e’ solo un bisogno, ma anche un piacere, per cui siamo realizzati da cio’ che mangiamo.
A questo proposito la situazione nutrizionale odierna tende a divenire particolarmente a rischio.
Come abbiamo visto, fino ad oggi, lo sviluppo agro-industriale e della informazione imposta sotto forma di reclame, ha alterato fortemente l’ alimentazione umana, spesso aumentandone la quantita’ a discapito della qualita’ dei prodotti, agendo sia sul piano oggettivo della produzione e vendita degli alimenti, sia nel profilo mentale del significati culturali e scientifici della alimentazione. Pertanto attualmente la produzione alimentare per molti aspetti pone al limite della rottura la flessibilita e la adattabilita’ dell’ organismo umano nell’ ambiente in cui viviamo; cio’ ha deretminato inevitabili danni per la salute : sul piano fisico, quelli dovuti all’ aumento delle allergie e del diabete, fino ai casi piu’ gravi quali la corresponsabilita nella crescita esponenziale di malattie mortali quali i tumori ed il cancro; ed inoltre, in relazione alla psiche, un inadeguato sistema alimentare contribuisce a provocare stati di ansia e di dissociazione della regolazione mente/corpo quali le sindromi che determinano la perdita di controllo della fame e della sazieta’ e di altri messaggi ormonali che invadono la sfera sessuale e che sono anche’essi in relazione al rapporto vitale con il cibo.
In futuro si puo’ prevedere, gia’ da quanto accade attualmente, che i rischi che gravano sulla situazione nutrizionale, tenderanno ad aumentare pertanto al principio di precauzione utilizzato fino ad oggi dai regolamenti e leggi sulla produzione industriale, dobbiamo sostituire il principio di co-responsabilità civile e sociale, che corrisponde principalmente a dotare di conoscenze aggiornate il sisteme educativo, nel quadro della educazione permanente in rete telematica interattiva, sulle tematiche che riguardano la alimentazione contemporanea.
L’ uomo da sempre ha violato la natura propria e dell’ ambiente per i suoi fini economici e di sviluppo i cui limiti oggi divengono sempre piu’ evidenti, solo se poniamo riflessione sulle situazioni veramente allarmanti quali il recente problema di alimentazione a rischio detto della “Mucca Pazza” (8). Tali “campanelli di allarme” del raggiungimento dei limiti in cui i tempi biologici di adattamento non si correlano piu’ alla velocita del cambiamento provocato dall’ uomo, sono evidenti proprio in quanto si generano “mutazioni”, ancora inspiegabili nel quadro conoscenze scientifiche acquisite. La situazione e’ quindi al limite di rottura ; e’ necessario pertanto capire bene quanto stiamo giocando d’ azzardo con la natura che e’ anche in noi stessi. In primo luogo risulta evidente che e’ importante porre un freno alle conseguenze negative improntate dalla accellerazione dello sviluppo economico, che putroppo sono preordinate sulla prevalente base del profitto, proprio in quanto le alterazioni alimentari stanno oggi acquisendo un carattere di elevata pericolosita’, che tende a determinare una risposta incontrollabile e mutante, di quei principi di graduale selezione evolutiva, che la natura mette in atto, per attuare l’ adattamento delle specie all’ ambiente modificato.
Sotto questo profilo delle neccessita’ di attuare strategie di cambiamento che siano impostate sul controllo cognitivo, consapevole del rischio, di recente si e’ aperto un nuovo capitolo di grande responsabilita’.
Esso riguarda le strategie della industria bio-chimica, che adopera le ricerche della ingegneria genetica molecolare, finalizandola per la produzione di Organismi Gneticamente Modificati (OGM); le attivita di alterezione generica sono infatti mancanti di profonde e diffuse conoscenze, pertanto trasmettono un'idea di una natura violata molto piu' inquietante dei mille veleni che ordinariamente entrano nei nostri piatti e nei nostri bicchieri con gli additivi i persticidi e le manipolazioni chimiche per la conservazione dei cibi.
Le conoscenze acquisite nel campo della genetica molecolare, hanno recentemente permesso di approntare numerosi sistemi di manipolazione dell’ informazione genetica, sia di piante, che di animali, trasferendo geni da una specie ad un’ altra , creando in tal modo incroci transgenici tra piante e animali, proprio per rendere le piante resistenti agli attacchi dei parassiti (9) Le finalità sono molteplici: i geni estranei possono servire a rendere le piante trattate, resistenti a erbicidi (che invece agiranno solo sulle erbe infestanti), possono produrre veleni specifici per insetti, virus e funghi per debellarli, ovvero divenire resistenti ai parassiti o alle muffe, possono inoltre migliorare alcune caratteristiche nutrizionali delle piante o degli animali o addirittura trasformare in antibiotici e vaccini contro determinate malattie i prodotti alimentari.
L'attrezzatura necessaria per provare a produrre nuovi OGM e’ alquanto semplice e poco costosa , pertanto tale attivita’, nella speranza di formulare possibili ed elevati profitti, si espande in tutto il mondo e non basteranno difficili accordi internazionali sui brevetti e sui regolamenti di mercato per regolarne la diffusione.
Salmoni Geneticamente Modificati -GIF- a confronto di quelli naturali piu’ piccoli al 14° mese di vita
L’ unico modo di procedere e’ quello di dare ampia comunicazione edi una cultura innovativa capace di utilizzare le reti telematiche interattive per fornire una educazione adeguata ai tempi, essenziale per attuare una collaborazione internazionale per il rispetto dei principi legali e degli gli ordinamenti e normative internazionali tese alla precauzione del rischio alimentare, mediante un sistema di co-responsabilita sociale e culturale. Tale soluzione sara’ indispensabile per rendere operativo un controllo cognitivo e cosciente della nuova situazione di rischio in modo tale che il sistema educativo diffuso in rete a livello internazionale, renda sostenibile il progresso scientifico e la cultura ambientale nel quadro di una logica evoluzionistica e creativa.
Attualmente alcune piante geneticamente modificate che producono sementi di largo consumo tra cui il mais , il grano, il riso, la soia, e la colza il cotone il tabacco, ed alcune specie di frutta senza semi e piu’ resistenti alla maturazione, sono gia’ state immesse sul mercato, anche per il diretto consumo alimentare. Nonostante le migliorate caratteristiche di alcuni alimenti derivanti da protocolli di selezione OGM, la preoccupazione maggiore suscitata dai cibi transgenici riguarda la loro sicurezza a riguardo delle modifiche ambientali e di quelle biologiche che possono essere indotte nell’ sistema metabolico umano. Questa preoccupazione nasce dal fatto che e’ giusto ritenere troppo breve la fase di sperimentazione realizzata per accellerare i ricavi di profitto di impresa, proprio perche’ la dispersione nell’ ambiente e nell’ humus del polline e dei semi transgenici, puo’ provocare contaminazione causata da incroci indesiderati difficili da estirpare, specie se andranno ad esprimere la loro azione di inquinamento biologico su microorganismi terrestri od acquatici che hanno una minore protezione genetica e grande diffusione conducendo a modifiche sostanziali degli ecosistemi .
Pertanto , pur apprezzando le finalita di ricerca sulle alterazioni delle attivita genetiche degli OGM e’ certamente razionale ragionare nell’ ambito della logica del fare qualche passo all’ indietro, prima di spiccare il salto nel buio; cio’ significa che nelle condizioni di conoscenza e sperimentazione attuali della ricerca sugli OGM , e’ indubbiamente utile limitare la immissione nel mercato dei prodotti OGM e viceversa e’ estremamente utile promuovere il consumo di prodotti sicuri e di qualità, legati al territorio, alle culture e alle tradizioni locali, ed informare i consumatori sulle tecniche produttive e le pratiche agronomiche eco-compatibili garanti della bio-diversita’.
Vi infatti sono vari segnali di allarme che pongono alcuni seri dubbi sull’ utilizzazione degli OGM, che gia’ vengono espressi in termini di “inquinamento genetico” visto in relazione alle alterazioni della bio-diversita’ (10) ; cosi ad es. i bruchi delle farfalle “monarca” vengono uccisi dalla proteina specifica prodotta appositamente dalla modificazione genetica del grano, attuata con il proposito di proteggere le foglie del grano di cui si cibano; in Usa dove ormai il 25% delle piantagioni di grano sono seminate con grani OGM , oltre il 40% delle farfalle e’ stato eliminato, cosi’ che in breve tempo si procede verso la completa eliminazione di quella specie. Certamente il sistema mirato di alcune tecniche OGM, previene l’ utilizzazione dei pesticidi, che combattono i parassiti, ma la certezza di agire verso una eliminazione controllata delle specie dannose, capace di mantenere in modo controllato la bio-diversita e’ certamente impossibile nello stato attuale delle conoscenze. Inoltre seri pericoli ci riguardano direttamente proprio in quanto il nostro sistema immunitario, quello che nel nostro organismo sano serve a combattere virus batteri e comunque elementi estranei al nostri sistema fisiologico, non e’ esercitato a distinguere nuovi elementi, anche se essi non fossero venefici o pericolosi per la nostra salute e quindi potrebbe reagire in modo imprevedibile, creando rischi di alterazione delle nostre funzioni biologiche anche di fronte a sostanze, di per se innoque, ma sconosciute al nostro distema di difesa immunologico.
Come si comprende, gli eventuali benefici degli OGM, che si pensa, potranno permettere un ulteriore crescita della produttivita’ e rispondere ai crescenti bisogni alimentari ed anche ad un miglioramento nutrizionale degli alimenti e agire per la prevenzione e cura della salute dell’ uomo , possono divenire false promesse di fronte a disastri di inquinamento genetico che possono assumere una diffusione incontrollabile ed esplosiva
L’ agire nella societa’ della informazione interattiva per lo sviluppo di una conoscenza condivisa ed una democrazia culturale e scientifica che permetta di analizzare coscientemente l’ evoluzione del sistema alimentare e’ decisivo per far si’che l’ uomo sia cio’ che mangia, senza pero’ incorrere nel rishio di creare problemi irreversibili ed irrisolubili a se stesso ed all’ ambiente in cui vive. E’ quindi importante capire che procedendo lo sviluppo solo in funzione dell’ unico parametro del profitto, parafrasando il detto Epicureo, potremo dire : non sapendo piu’ cosa mangiamo e di conseguenza non sapremo neppure chi saremo.
In conclusione oltre alle normative in merito gia’ attuate della Comunita’ Europea, a riguardo di ragionevoli limitazioni sulla emisione deliberata ed incontrollata nell’ ambiente e nel mercato di alimenti transgenici ( 11) , e’ soprattutto importante che la scuola attui programmi e progettazioni sulla alimentazione cosciente di livello internazionale sul modello gia’ attuato in NET-Days da EGO-CreaNET/ Campania (12) .
E’ quindi importantissimo realizzare programmi di collaborazione tra scuola universita ed impresa proprio al fine di non condurre i giovani entro una arretratezza nozionistica disciplinare e libresca, incapace di far luce su questa frontiera innovativa delle conoscenze . Una progettazione culturale e scientifica su tema della “Alimentarsi nella societa’ della informazione. “ costituisce quindi la proposta iniziale del LRE/EGO-CreaNET,in collaborazione con del Laboratorio Virtuale della Universita di Napoli, a cui vorremo aderissero varie scuole, al fine di attuare un sistema di apprendimento e di auto-controllo cognitivo, e diffonderlo in rete, in un ambiente di collaborazione internazionale, capace di limitare errori e rischi irreparabili nel settore delle problematiche contemporanee della alimentazione , senza per altro impedire le auspicabili possibilita di attuazione di miglioramenti della produzione alimentare , della nutrizione e della salute offerte dalle moderne tecnologie genetiche.

di Paolo Manzelli

venerdì 24 agosto 2012

IL PREZZO DEI CIBI AUMENTERA' SEMPRE PIU'


Negli Stati Uniti, uno dei più grandi Paesi produttori di frumento, soia e mais, il Department of Agriculture ha recentemente registrato una riduzione della produzione del 12% dovuta alle “scarse precipitazioni piovose associate a innalzamenti record delle temperature”. La crisi della produzione statunitense è rimbalzata su tutti i media, specie su quelli che si occupano di economia.
Ad esempio, sul Sole 24ore del 17 luglio scorso trovate questo: “I prezzi dei future sul mais con consegna a dicembre sono cresciuti del 4,5% raggiungendo ieri i 7,73 dollari per bushel al Chicago Board of Trade, il 50% in più di metà giugno. A 7,99 dollari i prezzi spot, livello vicino ai record dello scorso settembre. Le condizioni climatiche potrebbero ulteriormente danneggiare le colture di mais e soia che già lottano con le peggiori condizioni degli ultimi 24 anni, la più lunga siccità che abbia mai colpito gli Stati Uniti e in particolare il Midwest”.
Oltre a segnalare che soia e mais negli USA sono quasi del tutto OGM (non ci avevano promesso più raccolti?) riferiamo che anche i futures del grano sono balzati del 39%, complessivamente, dalla fine di settembre scorso al 13 luglio di quest’anno.
Questi dati hanno ripercussioni su scala globale, nei Paesi più ricchi ma anche e soprattutto nei Paesi in Via di Sviluppo, dove il cibo rappresenta larga parte della spesa quotidiana pro capite e gli effetti potrebbero essere devastanti. Nel 2008, e più recentemente lo scorso anno, i prezzi record delle derrate alimentari sui mercati internazionali hanno innescato drammatiche crisi di impoverimento delle popolazioni, generando rivolte e riproducendo instabilità politica.
Per quale motivo nel 2012 continuiamo a sperimentare una forte volatilità dei prezzi del cibo che di fatto a tante persone preclude un diritto fondamentale come quello dell’alimentazione? Si possono individuare cinque cause principali:
1. I cambiamenti climatici rappresentano l’ultima e più consistente minaccia alla sicurezza alimentare. Vi è un crescente consenso scientifico nel sostenere che l’intensità e la frequenza di eventi metereologici estremi, come l’eccezionale siccità che sta colpendo da settimane il mid-west degli Stati Uniti, aumenteranno per via dei mutamenti del clima. Il 10 luglio scorso la National Oceanic and Atmospheric Administration giungeva alla conclusione che la probabilità di un evento come la siccità record registrata lo scorso anno in Texas è stata amplificata 20 volte dai cambiamenti climatici, stabilendo un nesso preciso tra ondate di siccità estreme e trend climatici.
2. Le iniquità nella distribuzione dei profitti e nell’accesso alle risorse, tanto tra Paesi diversi quanto all’interno degli stessi, è il principale driver socio-economico all’origine della condizione di fame di larghe fasce della popolazione mondiale. Un accesso iniquo alle risorse significa che in Paesi dove si soffre la fame ci sono enormi aree di territorio destinate alla produzione per i consumi dei più ricchi invece che per la produzione di cibo destinato al consumo locale.
3. L’agricoltura industriale si è affermata a discapito della fertilità dei suoli, determinando inquinamento ed esaurimento delle acque dolci e perdita di biodiversità. Il meccanismo ha portato all’indebitamento milioni di contadini e ridotto le capacità delle comunità rurali di esercitare un controllo sulla terra e sulle sementi. Il quadro drammatico attuale conferma poi che le colture geneticamente modificate non sono nate per sfamare i poveri o per contenere i prezzi degli alimenti, non accrescono la produzione in maniera sostenibile e (come noto già da anni) in condizioni di temperature e umidità fortemente fluttuanti sono inaffidabili.
4. La perdita e lo spreco di cibo dalla raccolta alla tavola è questione cruciale. Nel mondo si produce cibo a sufficienza per sfamare agevolmente l’intera popolazione globale e ulteriori miglioramenti nella produzione potrebbero permettere di nutrire le generazioni future. Tuttavia, si stima che circa il 30% del cibo prodotto viene sciupato o sprecato. Una percentuale assolutamente inaccettabile.
5. La speculazione finanziaria sui futures delle derrate alimentari ha fortemente incrementato la volatilità dei prezzi. Se diffusa su tutti i mercati, un’inflazione di questa portata potrebbe avere effetti disastrosi sui molti milioni di famiglie che spendono la maggior parte dei loro averi per mangiare.
Per prevenire future crisi alimentari dobbiamo, quindi, ridurre le emissioni di gas serra per rallentare e contrastare i cambiamenti climatici, aumentare gli investimenti in pratiche agricole maggiormente resistenti ed ecologiche sfidando iniquità nei profitti e nell’accesso alle risorse, limitare i fenomeni speculativi più gravi sui prodotti agricoli e sul cibo, e ovviamente ridurre drasticamente lo spreco di alimenti.
Il clima sarà sempre al di fuori del nostro controllo. Adottare, invece, provvedimenti per arrestare il caos climatico, sviluppare sistemi di coltura più sostenibili, migliorare le condizioni economiche dei produttori e dei consumatori più poveri, nonché proteggere quanti sono più esposti alle brame predatorie della grande finanza: ecco, tutto questo si, lo possiamo fare, è alla nostra portata.

"È sconcertante che i leader mondiali non siano capaci di uscire dal circolo vizioso delle solite tecnologie, obsolete e inquinanti, che ci hanno portato sull'orlo della crisi attuale - continua Ferrario - E' necessario cambiare rotta: il business-as-usual ha fallito. Il rapporto delle Nazioni Unite sullo stato dell'agricoltura, indica la strada verso la reale rivoluzione verde. Solo investendo in coltivazioni di tipo ecologico saremo in grado di continuare a produrre per il prossimo secolo."
L'agricoltura di tipo intensivo e basata su un forte apporto della chimica è una delle cause principali dei cambiamenti climatici, direttamente responsabile di circa il 14% delle emissioni di gas serra a livello globale. E', inoltre, indirettamente responsabile di un ulteriore 30% di emissioni, attraverso la conversione delle foreste in terre coltivabili, la produzione di fertilizzanti e il trasporto e la trasformazione degli alimenti.
Un'agricoltura di stampo ecologico deve ridurre significativamente gli impatti dell'agricoltura sul clima. Il rapporto "Agricoltura al bivio" dimostra che esistono le conoscenze e le tecnologie per adattare le pratiche agricole ai cambiamenti e agli eventi climatici estremi, migliorando la salute di suolo e acque, e conservando la diversità biologica. Aumentando la sostenibilità del sistema agricolo, l'agricoltura ecologica è in grado di fornire maggior cibo sul lungo termine.

di Andrea Boraschi
tratto dal sito di Impronta Unika Web