L’olio di palma, un argomento alquanto controverso. Abbiamo già sviscerato abbastanza le pericolosità associate alla sua coltivazione: abbiamo visto come, ad esempio, Greenpeace abbia dichiarato che è una delle maggiori cause di deforestazione, spiegando dei retroscena che fanno veramente rabbrividire. Eppure l’olio di palma è enormemente diffuso, spesso anche in cibi bio.
Oggi, invece, ci vogliamo soffermare sulle pericolosità connesse al suo consumo che, a quanto si apprende da alcuni siti di informazione, il Consiglio Superiore della Sanità belga (CSS) avrebbe ufficializzato.
Secondo quanto diffuso nel comunicato diramato dal CSS, l’olio di palma, come altri oli non raccomandati, è nocivo per la salute a causa del suo elevato quantitativo di grassi saturi. In particolare, gli acidi grassi saturi sarebbero responsabili della formazione di pericolose placche sulle pareti delle arterie. Secondo il Consiglio Superiode della Sanità belga, dunque, il suo consumo dovrebbe essere limitato all’8% dell’apporto energetico giornaliero. Un quantitativo difficile da rispettare, visto che l’olio di palma è contenuto nella maggior parte dei prodotti presenti sul mercato e camuffato come generico “olio vegetale”.
L’avviso sembra sia stato emesso a l’8 agosto scorso, ma finora non ha avuto alcun rilievo negli altri Paesi dell’Unione Europea. Eppure, il parere scientifico del CSS belga è molto chiaro. Per chi fosse interessato, può visionare l’avviso a questo link.
Ciò che rende questa ufficializzazione ancora più preoccupante è il fatto che questo particolare tipo di olio è presente in notevole quantità in tantissimi alimenti. L’olio di palma, inoltre, non conterrebbe soltanto i comuni grassi saturi, ma anche quantità elevate di grassi di tipo AGS-ath (C12, C14 e C16) che sono considerati dei veri e propri nemici per le arterie.
A chi difende l’olio di palma per via del suo contenuto di vitamina E e di carotenoidi precursori della vitamina A, il Consiglio belga risponderebbe che le vitamine presenti al suo interno non sono sufficienti a controbilanciare la sua ricchezza di acidi grassi AGS-ath.
Ecco il motivo per cui il Consiglio Superiore della Sanità belga ha deciso di prendere posizione a riguardo, consigliando l’utilizzo di oli vegetali differenti, meno pericolosi per la salute dei consumatori.
L’olio di Palma, che costa molto meno di altri tipi di oli vegetali, è sempre più utilizzato e diffuso sul mercato. Il problema è che spesso il riferimento al suo utilizzo è spesso nascosto in etichetta sotto la dicitura “olio vegetale” .
Una condizione ambigua che, a partire da dicembre 2014, dovrebbe essere risolta: il Parlamento Europeo, infatti, ha effettuato un cambio nella legislazione comunitaria che obbligherà tutta l’industria alimentare a indicare l’origine dell’olio per consentire ai cittadini di avere maggiore consapevolezza di ciò che consumano.
Nel frattempo, ai consumatori non conviene far altro che autoregolarsi, acquistando tutti quei prodotti di cui possono identificare con certezza la provenienza e l’affidabilità.
di Giusy Ocello
fonte: AmbienteBio



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