giovedì 26 settembre 2013

AIUTIAMO I BAMBINI A MASTICARE LENTAMENTE

Questa maledetta fretta e l’abitudine del “mordi e fuggi”, trasferita ormai anche all’alimentazione, ci portano a ingoiare il cibo invece di masticarlo. Complici anche i tanti prodotti alimentari di cui la pubblicità decanta la sofficità che, una volta messi in bocca, scivolano difilato giù nello stomaco.


Eppure l’umanità ha vissuto per millenni secondo il dettato che “la prima digestione avviene in bocca”. La masticazione fa anche venir fuori le qualità del cibo (consistenza, fragranza, sapore) che, valutate con i sensi, generano in noi piacere o disgusto. Grazie a essa, mangiare diventa un atto consapevole e l’esperienza sensoriale rimane impressa nella memoria. Insomma, masticare è una sorta di esercizio di apprendimento.

Ma c’è di più. La ricerca sta dimostrando che la masticazione aumenta anche l’ossigenazione del cervello e attiva certi circuiti cerebrali. Questi processi potrebbero migliorare la memoria, la concentrazione e le altre capacità cognitive. E chi teme o patisce l’obesità, può essere interessato a sapere che mangiare lentamente (com’è obbligato a fare chi deve masticare) dà un maggiore senso di sazietà e riduce il carico di calorie assunte con il cibo.
Disturbi dell’infanzia e masticazione

Alla luce di queste acquisizioni scientifiche, una domanda è d’obbligo: il fatto che i nostri ragazzi tendano ormai a non masticare il cibo come dovrebbero potrebbe essere messo in relazione con il dilagare di disturbi come l’obesità, l’iperattività, la difficoltà di apprendimento e l’aggressività? Come sapete, per tali disturbi è già sotto giudizio il consumo di alimenti contenenti troppo zucchero e sostanze potenzialmente nocive come additivi e residui di pesticidi.

Si sa, è per troppo amore o per compensare carenze affettive che si è portati a coccolare i pargoli tanto da rischiare di viziarli. Non vogliono mangiare la verdura perché si rifiutano di masticarla? E allora la verdura si frulla, così se la possono bere. Mangiano lentamente e noi andiamo di fretta perché gli impegni di lavoro ci pressano? E allora promettiamo loro un bel regalo se battono il record mondiale di velocità nel terminare il pasto. E poi, oltre agli alimenti soffici-soffici industriali, ci sono tante pietanze preparate in casa proprio per non impegnare le mascelle più di tanto, come il riso brillato stracotto, i legumi passati, le carote bollite che diventano purea, le vellutate di verdura.

Gli alimenti che aiutano ad “allenarsi”

I ragazzi *devono* masticare il cibo per tutte le ragioni vere o in attesa di responso. Possiamo educarli a farlo dando loro innanzitutto del buon pane fatto con farina semintegrale (tipo 2 o tipo 1) e lievitato con lievito madre (un vero capolavoro della natura, per la giusta consistenza, la digeribilità del glutine e la lunga durata di conservazione). Poi ci sono i legumi con tutta la buccia, il riso semintegrale o integrale, la frutta secca oleaginosa, tra cui spicca la noce, rara fonte vegetale dei preziosi omega-3, leinsalate come madre natura le fa, semmai tagliuzzate per bene e addolcite con fettine di mele o di uva passa, se al pargolo il dolce piace. E la frutta, se è bio, non va pelata, basta sciacquarla per bene perché la buccia, oltre che contenere sostanze salutari, ha le fibre giuste per indurre alla masticazione.

Le stesse raccomandazioni valgono ovviamente anche per gli adulti che sono soliti trangugiare il cibo per voracità. Gli esperti pensano che masticare aiuti ad evitare acciacchi mentali senili.

Un passaggio graduale

Ovviamente non dobbiamo passare di punto in bianco dagli alimenti mollicci e raffinati e a quelli consistenti e integrali. Altrimenti, i ragazzi, oltre a rifiutare immediatamente l’impegno masticatorio che sono chiamati ad assolvere, potrebbero anche lamentarsi di gonfiori e dolori di pancia. Il motivo è semplice: la nostra flora intestinale, cui spetta il compito di digerire le fibre, diventa pigra quando consumiamo cibo raffinato. Ha quindi bisogno di un po’ di tempo per abituarsi a svolgere questa funzione. Perciò si inizi con alimenti che hanno un moderato contenuto di fibre, come i cereali semintegrali, le lenticchie e i piselli (sono i legumi più tollerati), la parte centrale dell’insalata, dei carciofi e dei finocchi che è fatta di foglie giovani e quindi tenere. Poi piano piano si può passare agli alimenti integrali. Chiaramente quanto detto finora non vale nei casi in cui il rifiuto di masticare il cibo abbia motivazioni psicologiche, che vanno indagate con l’aiuto di uno specialista.

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